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Che cosa sono gli alimenti fortificati con acido folico?

Che cosa sono gli alimenti fortificati con acido folico?

La fortificazione degli alimenti

La fortificazione è il processo attraverso cui vengono aggiunti agli alimenti degli ulteriori nutrienti, generalmente minerali o vitamine, che hanno un effetto benefico sulla salute, per aumentarne i livelli di assunzione nella popolazione. In particolare, alcuni alimenti sono fortificati con l’aggiunta di acido folico durante il processo produttivo: cereali da colazione, biscotti, fette biscottate, succhi di frutta.

All’inizio (circa vent’anni fa), la fortificazione è nata come business delle industrie alimentari, con lo scopo di promuovere la vendita e i consumi degli alimenti fortificati, rendendoli più attraenti grazie ai loro potenziali “health benefits”.

In seguito, parlando della fortificazione con acido folico, si è riscontrato che i programmi di prevenzione dei difetti del tubo neurale (DTN), che hanno l’obiettivo di favorire l’assunzione di acido folico nelle donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza, non avevano raggiunto un pieno successo.

Di conseguenza, alcuni paesi (soprattutto americani), viste le difficoltà riscontrate, hanno intrapreso la via della fortificazione degli alimenti con acido folico (in particolare della farina di grano).

Fortificazione con acido folico delle farine di cereali

La fortificazione obbligatoria con acido folico delle farine di cereali è stata introdotta per la prima volta nel 1998 negli Stati Uniti e ha segnato un passaggio importante nell’ambito delle politiche sanitarie. Questo tipo di fortificazione è stata infatti finalizzata alla prevenzione primaria dei difetti del tubo neurale (DTN) e rappresenta il primo caso di fortificazione obbligatoria in un Paese occidentale.

La fortificazione è in grado, almeno teoricamente, di assicurare a tutte le donne in età fertile, indipendentemente dalla programmazione della gravidanza, un apporto supplementare di acido folico.

È ovviamente una scelta precauzionale che supplementa un dosaggio sub-ottimale di acido folico (0.1-0.2mg/100g di farina) spesso associato alla vitamina B12.

Risultati della fortificazione degli alimenti

I risultati della fortificazione degli alimenti nei paesi che l’hanno intrapresa sono stati incoraggianti. In uno studio - che descrive i dati relativi ad un'area canadese con un tasso medio elevato di difetti del tubo neurale - la fortificazione con acido folico ha diminuito il tasso di DNT del 78%. Anche negli Stati Uniti, i dati di 21 sistemi di sorveglianza dei difetti congeniti alla nascita hanno permesso di valutare le variazioni nella prevalenza di spina bifida e anencefalia, confrontando la maggiore prevalenza in periodo pre-fortificazione e la diminuzione della loro incidenza nel periodo di fortificazione obbligatoria.

Qual è la differenza tra fortificazione obbligatoria e volontaria?

Fortificazione obbligatoria

La “fortificazione obbligatoria” – in inglese mandatory fortification – è stabilita da una legge dello Stato che obbliga l’arricchimento di una matrice alimentare, spesso farine di cereali con un determinato – o determinati – nutriente, stabilendone le dosi e le modalità. Risponde ad una scelta di politica sanitaria con l’obiettivo di sanare stati carenziali di alcuni micronutrienti a livello di popolazione, e per questo spesso praticata nei Paesi in via di sviluppo.

Ad oggi sono circa 86 i Paesi nel mondo che hanno adottato la fortificazione obbligatoria con acido folico, tra cui Canada, Stati Uniti, gran parte del Sud America ed Australia.

Fortificazione volontaria

La “fortificazione volontaria” è invece la scelta appunto volontaria da parte di un’azienda alimentare di aggiungere a un prodotto o a una linea di prodotti un nutriente (generalmente vitamine, minerali, fibre). In Europa attualmente è regolamentata dalla Legislazione Europea sulla fortificazione.

In Italia per l’acido folico (ma anche per altri nutrienti) è ammessa solo la fortificazione volontaria e segue la regolamentazione europea. Gli alimenti fortificati con acido folico più diffusi in Italia sono: i cereali da prima colazione, alcuni snack, barrette, fette biscottate, alcuni succhi di frutta multivitaminici, pasta dietetica, pasti sostitutivi, biscotti, prodotti surgelati pronti, yogurt e molti prodotti per la prima infanzia (latti, yogurt, biscotti, pastine omogenizzati).

Il Network italiano promozione acido folico per la prevenzione primaria di difetti congeniti (del Cnmr-Iss) mantiene sulla fortificazione un profilo prudenziale considerando il rischio di sovra-assunzione in alcune fasce di popolazione (anziani e bambini). Di qualunque natura essa sia, la fortificazione deve “fornire un beneficio per la salute pubblica con un rischio minimo per la salute” (WHO/FAO, Guidelines on food fortification with micronutrients).

Dunque, meglio supplementare o fortificare?

Le due strategie non sono alternative: anzi migliorare l'apporto alimentare di folati, prescrivere una supplementazione e garantire una fortificazione possono rappresentare politiche sinergiche.

Rispetto alla strategia di supplementazione, la fortificazione comporta complessivamente una minore riduzione relativa del rischio ma non è provato l'effetto protettivo nei confronti di malformazioni diverse dai DTN, come nel caso della supplementazione. Mentre, la fortificazione rappresenta, in termini di sanità pubblica, una strategia in grado di ridurre i costi (rispetto alla supplementazione) con una rilevante efficacia pratica.

Tuttavia, poiché sussistono incertezze scientifiche sulla valutazione rischio-beneficio di una fortificazione generalizzata di ingredienti diffusi, come la farina di grano, tale pratica non è stata adottata obbligatoriamente in Europa.

Infatti, il dibattito sui potenziali effetti della fortificazione obbligatoria è stato sostenuto da alcuni possibili rischi correlati all’eccesso di assunzione di acido folico sintetico (quello proveniente dalla fortificazione). Tra questi, il possibile mascheramento della vitamina B12, la presenza di acido folico non metabolizzato nel plasma (Morris et al., 2010) e l’aumento del rischio di recidive dei tumori del colon-retto.

In conclusione, gli alimenti fortificati non possono sostituire una dieta varia ed equilibrata. Per questo motivo, è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a ribadire che nel lungo termine, le misure di prevenzione e controllo di carenze nutrizionali dovrebbero essere basate sulla diversificazione della dieta e sull’educazione del consumatore riguardo alla scelta di alimenti che rendono la dieta bilanciata e che permettano l’assunzione delle vitamine e dei minerali necessari.

FONTI

  • Ministero della Salute
  • Epicentro - Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità
  • Saperidoc - Centro di documentazione online sulla salute perinatale e riproduttiva

 

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