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La fortificazione con acido folico: obbligatoria o volontaria? Quale è la situazione in Italia?

La fortificazione con acido folico: obbligatoria o volontaria? Quale è la situazione in Italia?

La fortificazione è il processo attraverso cui vengono aggiunti agli alimenti degli ulteriori nutrienti, generalmente minerali o vitamine, che hanno un effetto benefico sulla salute, per aumentarne i livelli di assunzione nella popolazione.

Circa 25 anni fa la fortificazione è nata come business delle industrie alimentari, con lo scopo di promuovere la vendita e i consumi degli alimenti fortificati, rendendoli più attraenti grazie ai loro potenziali “health benefits”.

Per quanto concerne l’acido folico, alcuni alimenti sono stati fortificati con la sua aggiunta durante il processo produttivo, come ad esempio cereali da colazione, biscotti, fette biscottate, succhi di frutta.

In molti Paesi si è infatti riscontrato che i programmi di prevenzione dei difetti del tubo neurale (DTN), che avevano l’obiettivo di favorire l’assunzione di acido folico nelle donne nel periodo preconcezionale, non avevano raggiunto un pieno successo. Di conseguenza, viste le difficoltà riscontrate, si è intrapresa la via della fortificazione degli alimenti con acido folico (in particolare della farina di grano).

La fortificazione obbligatoria con acido folico delle farine di cereali è stata introdotta per la prima volta nel 1998 negli Stati Uniti e ha segnato un passaggio importante nell’ambito delle politiche sanitarie. Questo tipo di fortificazione è stata infatti finalizzata alla prevenzione primaria dei difetti del tubo neurale (DTN) e rappresenta il primo caso di fortificazione obbligatoria in un Paese occidentale.

In questo modo, e almeno teoricamente, si è riconosciuto che la fortificazione con acido folico fosse in grado di assicurare a tutte le donne in età fertile, indipendentemente dalla programmazione della gravidanza, un apporto supplementare di acido folico. È ovviamente una scelta precauzionale che supplementa un dosaggio sub-ottimale di acido folico (0.1-0.2mg/100g di farina) spesso associato alla vitamina B12.

Quali sono stati i risultati della fortificazione alimentare?

I risultati della fortificazione degli alimenti nei Paesi che l’hanno intrapresa sono stati incoraggianti. In uno studio - che descrive i dati relativi ad un'area canadese con un tasso medio elevato di difetti del tubo neurale - la fortificazione con acido folico ha diminuito il tasso di DTN del 78%. Anche negli Stati Uniti, i dati di 21 sistemi di sorveglianza dei difetti congeniti alla nascita hanno permesso di valutare le variazioni nella prevalenza di spina bifida e anencefalia, confrontando la maggiore prevalenza in periodo pre-fortificazione e la diminuzione della loro incidenza nel periodo di fortificazione obbligatoria.

Qual è la differenza tra fortificazione obbligatoria e volontaria?

Fortificazione obbligatoria 

La fortificazione obbligatoria – in inglese mandatory fortification – è stabilita da una legge dello Stato che obbliga l’arricchimento di una matrice alimentare, spesso farine di cereali con un determinato nutriente (o più nutrienti), stabilendone le dosi e le modalità. È un provvedimento che risponde in genere ad una scelta di politica sanitaria con l’obiettivo di sanare stati carenziali di alcuni micronutrienti a livello di popolazione, e per questo spesso praticata nei Paesi in via di sviluppo. Per lo stesso motivo, gli alimenti più frequentemente scelti per le fortificazioni obbligatorie sono le farine di cereali (frumento, riso, mais) perché sono alimenti di maggior consumo nella popolazione.

Ad oggi sono quasi 90 i Paesi nel mondo che hanno adottato la fortificazione obbligatoria con acido folico, tra cui Canada, Stati Uniti, gran parte del Sud America ed Australia. In Europa, nel 2021, è arrivata la decisione del governo britannico di fortificare le farine con acido folico per ridurre il rischio di DTN.

Fortificazione volontaria

La fortificazione volontaria è invece la scelta, appunto volontaria, da parte di un’azienda alimentare di aggiungere ad un prodotto o ad una linea di prodotti un nutriente (generalmente vitamine, minerali, fibre). In Europa attualmente è regolamentata dalla Legislazione Europea sulla fortificazione (Cee, Document lll, 5934 EC DG III, Brussels, 1997 e armonizzata dal documento di ottobre 2006 “A new EU Regulation setting out harmonised rules on the addition of vitamins, minerals and other substances to foods”), risultato di un lungo processo legislativo iniziato a novembre del 2003.

Qual è la situazione in Italia in merito alla fortificazione con acido folico?

In Italia è ammessa solo la fortificazione volontaria con acido folico (e con altri nutrienti) e si segue la regolamentazione europea.

Gli alimenti fortificati con acido folico più diffusi in Italia sono: i cereali da prima colazione, alcuni snack, barrette, fette biscottate, alcuni succhi di frutta multivitaminici, pasta dietetica, biscotti, prodotti surgelati pronti, yogurt e molti prodotti per la prima infanzia (latti, yogurt, biscotti, pastine, omogenizzati). Nessun alimento fresco come frutta, verdura, carne e pesce può essere soggetto a fortificazione

Il Network italiano promozione acido folico per la prevenzione primaria di difetti congeniti (del Cnmr-Iss) mantiene sulla fortificazione un profilo prudente, considerando il rischio di sovra-assunzione in alcune fasce di popolazione (anziani e bambini).

Di qualunque natura essa sia, la fortificazione deve sempre “fornire un beneficio per la salute pubblica con un rischio minimo per la salute” (WHO/FAO, Guidelines on food fortification with micronutrients).

Come raccomandato dal Network: “Una donna in età fertile, che preveda o non escluda una gravidanza dovrebbe, infatti, assumere una quantità aggiuntiva di 0,4 mg/die, a partire almeno da 1 mese prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza (periodo periconcezionale)”.

È importante ricordare che in Italia, l’acido folico a questo dosaggio è inserito nell’elenco di farmaci a rimborsabilità totale (classe A). È dunque sufficiente la prescrizione da parte del medico curante per acquistare questo integratore pagando solo il ticket previsto dalla propria Regione.

Dunque, meglio supplementare o fortificare?

Le due strategie non sono alternative: anzi migliorare l'apporto alimentare di folati, prescrivere una supplementazione farmacologica e garantire una fortificazione possono rappresentare politiche sinergiche.

Per quanto riguarda la salute della donna e del feto, rispetto alla supplementazione, la fortificazione comporta complessivamente una minore riduzione relativa del rischio ma non è provato l'effetto protettivo nei confronti di malformazioni diverse dai DTN, come nel caso della supplementazione. Allo stesso tempo, la fortificazione rappresenta, in termini di sanità pubblica, una strategia in grado di ridurre i costi (rispetto alla supplementazione) con una rilevante efficacia pratica.

Poiché sussistono incertezze scientifiche sulla valutazione rischio-beneficio di una fortificazione generalizzata di ingredienti diffusi, come la farina di grano, tale pratica non è stata adottata obbligatoriamente in Europa.

Infatti, nel continente europeo così come in Italia, è ancora acceso il dibattito degli esperti sui potenziali effetti della fortificazione obbligatoria, associati ad alcuni possibili rischi correlati all’eccesso di assunzione di acido folico sintetico (quello proveniente dalla fortificazione). Tra questi, il possibile mascheramento della vitamina B12, la presenza di acido folico non metabolizzato nel plasma e l’aumento del rischio di recidive dei tumori del colon-retto.

In conclusione, gli alimenti fortificati non possono sostituire una dieta varia ed equilibrata. Per questo motivo, è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a ribadire che nel lungo termine, le misure di prevenzione e controllo di carenze nutrizionali dovrebbero essere basate sulla diversificazione della dieta e sull’educazione del consumatore riguardo alla scelta di alimenti che rendono tale dieta bilanciata e che permettano l’assunzione delle vitamine e dei minerali necessari.

FONTI

  • Epicentro - Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità
    - https://www.epicentro.iss.it/acido-folico/Fortificazione
    - https://www.epicentro.iss.it/acido-folico/
  • Saperidoc - Centro di documentazione online sulla salute perinatale e riproduttiva
    https://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/20
  • Ministero della Salute
    https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?lingua=italiano&id=4474&area=Salute+donna&menu=nascita
  • Repubblica.it
    https://www.repubblica.it/salute/2021/10/11/news/acido_folico_spina_bifida_farina-319103117/
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