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Neonati in Terapia Intensiva Neonatale: migliori risultati se i genitori sono “empatici” con il personale

Neonati in Terapia Intensiva Neonatale: migliori risultati se i genitori sono “empatici” con il personale

Una recente ricerca israeliana riporta di un esperimento che ha coinvolto 43 Unità di Terapia intensiva neonatale, i cui risultati hanno mostrato che laddove le equipe sanitarie erano supportate dall’empatia dei genitori si sono registrate performance migliori.

In particolare, la gratitudine materna nei confronti di medici ed infermieri ha avuto il maggior impatto sul team di terapia intensiva.

“Piccole espressioni di gratitudine che provengono dai pazienti o dalle loro famiglie (ma non da un’autorità medica) facilitano la cura del paziente e migliorano la sua sicurezza” – commenta l’autore principale dello studio Arieh Riskin, direttore dell’unità di terapia intensiva neonatale (Nicu) del Bnai Zion Medical Center a Haifa, in Israele.

Nell’ambito dello studio le equipe hanno partecipato a seminari di formazione con simulazioni di problemi di assistenza acuta che possono svilupparsi nei bambini vulnerabili. Ogni equipe, composta da due medici e due infermieri, è stata assegnata casualmente a una delle quattro forme di interazione con genitori e colleghi: le madri che esprimevano gratitudine; gratitudine dai medici; espressioni di gratitudine da parte di madri e medici; un gruppo di controllo che ha ottenuto solo un feedback neutro.

La gratitudine materna ha avuto il maggiore impatto sulle prestazioni del team medico, principalmente perché questo è stato associato a una migliore comunicazione e condivisione delle informazioni all’interno dei team.

Come conseguenza, la migliore condivisione delle informazioni ha portato l’equipe medica a fornire cure migliori. Questo spiega la differenza nelle prestazioni del trattamento e negli esiti.

La limitazione dello studio rimane nel fatto che si tratta solo di una simulazione e che quindi è possibile che l’equipe sanitaria reagisca diversamente nel mondo reale. Inoltre, questo particolare studio non valuta l’impatto della maleducazione o delle interazioni sociali negative, che sono state associate a risultati clinici peggiori in alcune ricerche precedenti.

In ogni caso, un piccolo elogio può far molto per far capire agli operatori sanitari quanto ha valore e significato il loro lavoro. Almeno vale da incoraggiamento a continuare a lavorare bene, salvando sempre più vite.


Fonte: Quotidianosanita.it

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