Il training autogeno respiratorio o RAT (respiratory autogenic training) è una tecnica che nasce e si sviluppa in tutto il mondo come metodo per combattere lo stress ed è un ottima tecnica di rilassamento da mettere in pratica durante il parto.
“Training” significa addestramento, “autogeno” vuol dire spontaneo, e la persona che impara questa tecnica riesce a tenere sotto controllo in modo naturale i propri stati d’animo.
In particolare, il RAT aiuta a
- contrastare i disturbi psicosomatici, ovvero i malesseri fisici che si manifestano come conseguenza di uno stato emotivo. Paure ed ansia spesso acuiscono la percezione dei dolori dovuti ad altre cause come quello del parto.
- visualizzare i muscoli, percependo lo stato di ogni muscolo e sentendo quali sono contratti e quali rilassati.
Per avere risultati efficaci occorre praticare il training autogeno assiduamente e per molto tempo, ma in compenso i suoi effetti possono durare per tutta la vita.
In cosa consiste il training autogeno respiratorio?
Questa tecnica, originaria della Russia, è stata introdotta in Italia circa 40 anni fa e adottata nei corsi di preparazione al parto, con l’obiettivo di insegnare alle future mamme come gestire l’ansia e la paura prima, durante e dopo il travaglio.
In pratica, si tratta di imparare a visualizzare i muscoli del proprio corpo, localizzare quelli contratti a causa della tenzione nervosa ed imparare ad allentarli.
La respirazione riveste un ruolo fondamentale nel processo di rilassamento: deve essere lenta, regolare e profonda. Grazie ai continui esercizi questo tipo di respirazione diventerà automatica e si attiverà in maniera spontanea nelle situazioni stressanti della vita quotidiana.
Quali sono gli obiettivi del training autogeno respiratorio?
In realtà, non si tratta di una bacchetta magica che fa sparire immediatamente il dolore o l’ansia, ma aiuta a tenerli sotto controllo e ad affrontare i problemi con maggiore serenità.
Le preoccupazioni ci portano ad irrigidire i muscoli della schiena, del collo e dell’addome; questo spesso sfocia in malesseri psicosomatici come mal di testa, mal di schiena e disturbi intestinali.
Il training autogeno non risolverà le preoccupazioni che sono alla base dei nostri disturbi, ma aiuterà le persone ad evitare di star male a causa dell’ansia che ne deriva e ad affrontare meglio le difficoltà e gli ostacoli.
Quali sono i vantaggi del training autogeno per il fisico e la mente?
Si stima che il 40% del dolore che una donna prova durante il parto sia dovuto all’ansia e al timore di non farcela e alla paura del dolore stesso. La tensione nervosa spinge la donna a contrarre i muscoli del perineo, mentre è utile che questi stiano rilassati per facilitare il passaggio del bebè e quindi la nascita.
Il training autogeno riduce, anche se non elimina completamente, la componente psicologica del dolore e può aiutare ad abbreviare la fase espulsiva del parto.
Dal punto di vista mentale, il training autogeno aiuta a controllare ansia e paure e servirà in futuro anche ad affrontare gli impegni di futura mamma, senza farsi prendere dall’agitazione se ad esempio il bambino piange la notte, sta poco bene o fa i capricci.
Il training autogeno porterà la donna a reagire con energia ai piccoli problemi quotidiani, aiutando a vivere meglio.
In cosa consiste una lezione di training autogeno?
Dura circa un’ora e viene tenuta in genere da una psicologa o da un’ostetrica. Si svolge in un ambiente tranquillo, senza rumori e fonti di distrazione.
La conduttrice spiega l’esercizio che consiste nel visualizzare uno specifico gruppo di muscoli, ad esempio quelli di una gamba, e a rilassarli uno dopo l’altro, respirando profondamente. Terminato l’esercizio si rimane in silenzio per qualche minuto e poi si ricomincia.
Anche i papà possono partecipare. Questo li aiuterà a condividere lo stato d’animo della compagna e ad imparare a rilassarsi.
È una tecnica che chiunque può imparare, che non richiede strumenti o ambienti particolari. È economica e una volta imparata resta per sempre parte di noi.
Quanto dura un corso di training autogeno?
Non si tratta di una tecnica che si impara in un paio d’ore nei corsi di preparazione al parto che durano qualche mese. Spesso le donne che lo apprendono in questo modo non sono in grado di applicarla nel momento del travaglio.
La durata ideale di un corso di training dovrebbe essere di almeno un anno: iniziare prima ancora della gravidanza e continuare anche dopo il parto. Solo così la donna sarà in grado in modo spontaneo di utilizzare questa tecnica e di sviluppare automaticamente una sorta di reazione alle situazioni stressanti.
Naturalmente il parto è un’esperienza unica e indescrivibile per ogni donna. Non bisogna illudersi che il training autogeno funzionerà al 100% e dunque occorre prepararsi a non provare senso di frustrazione e debolezza di fronte all’incapacità di gestire magari lo stesso dolore.
Il punto debole del training autogeno è la necessità di esercitarsi sempre e a lungo, senza poi garanzia di risultato. Un’ora alla settimana non è sufficiente. Bisogna imparare anche ad esercitarsi a casa, da sole. solo così si può sperare di ottenere risultati positivi.
FONTE: Io e il mio bambino, “Training autogeno respiratorio in 10 step”, a cura di M. G: Pellegrini, ostetrica capo dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, RCS Periodici.