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Secondo gli esperti sulla fertilità, all'essere genitori bisogna pensare 10 anni prima

Secondo gli esperti sulla fertilità, all'essere genitori bisogna pensare 10 anni prima

Gli esperti sulla fertilità sottolineano l’importanza dello stile di vita nel periodo preconcezionale. Si raccomanda infatti di pensare all’essere genitori già dieci anni prima di diventarlo.

La fertilità è strettamente legata alla prevenzione: bisogna ridurre i fattori di rischio a partire da 10 anni prima del concepimento. Questo il messaggio lanciato alla presentazione di «Ferty Check», iniziativa di sensibilizzazione di GeneraLife, gruppo europeo di cliniche specializzate in procreazione medicalmente assistita (PMA), in occasione del Fertility Day, il 22 settembre scorso.

Secondo Filippo Maria Ubaldi, il presidente della Società italiana di Fertilità e Sterilità-Medicina della Riproduzione (Sifes-Mr) e direttore scientifico GeneraLife, l’alcol, il fumo, la vita sedentaria, essere sovrappeso o sottopeso, le patologie legate alle abitudini alimentari, l’età avanzata quando si cerca un figlio, sono tutti fattori di rischio che possono essere evitati o ridotti e possono fare la differenza nel momento di cercare un bambino.

Oggi le coppie rimandano troppo il momento del concepimento. Quando poi falliscono si rivolgono alle tecniche di PMA, ma quando l’età della donna non consente di avere buone chance di concepimento. Negli ultimi anni, infatti, un terzo dei trattamenti di PMA è stato eseguito in coppie in cui la donna ha più di 40 anni, con ricadute negative sul tasso di natalità.

Per ovviare a questo problema, il social freezing in Italia si sta rivelando un’opzione, anche per quelle donne che devono rimandare il momento in cui cercare un figlio, ad esempio, per la mancanza di un partner o di un lavoro stabile. Spesso però le donne non sono informate circa questo tipo di tecnica, riportano gli esperti.

Laura Rienzi, embriologa clinica e altro direttore scientifico GeneraLife, spiega che “un percorso di preservazione della fertilità prevede un protocollo di stimolazione ormonale da effettuare con specifici farmaci, il prelievo degli ovociti mediante un piccolo intervento chirurgico in sedazione, della durata di pochi minuti, e la crioconservazione in laboratorio tramite vitrificazione, una tecnica molto valida per mantenere inalterate le caratteristiche delle uova. Il limite, in Italia, resta comunque quello dell'età fertile di una donna, attorno ai 50 anni, e il consiglio rimane sempre quello di pensare a una gravidanza non troppo avanti con gli anni”.

Anche la denatalità influenza il tema della fertilità e della sua prevenzione.
Il Rapporto Istat 2021 conferma il declino delle nascite nel 2020: si va dal - 2.7% nei primi 10 mesi dell’anno sino al -8.2% nel mese di novembre e al -10.3% del mese di dicembre, corrispondenti ai concepimenti dell’inizio della pandemia 2020. A questo si aggiunge la diminuzione costante del numero medio di figli per donna, che oggi si attesta a 1,29.

Fonti:

  • Ilmattino.it
  • Repubblica.it
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